Come lavoro
Mi interesso dell’esistenza delle persone, di come ci muoviamo nel mondo, all’interno della nostra vita, delle nostre relazioni, di come abitiamo il corpo.
Mi piace pensare al mio lavoro come ad un cammino in cui accompagno le persone a conoscere se stesse, ad interessarsi al loro mondo interno e ad esprimerlo.
Lo strumento che utilizzo per fare esperienza è il corpo. Racconta sempre tanto di noi. Siamo corpo.
Per entrare in contatto col corpo ci sono tante strade.
Io ho scelto il respiro, la mindfulness, la danza libera e il teatro; pratiche che mi accompagnano quotidianamente da diversi anni e mi permettono di coltivare la mia intimità e accorgermi di quello che mi succede, istante dopo istante, nel momento presente.
La premessa per intraprendere un cammino, conditio sine qua non, è l’intenzionalità, espressa attraverso la narrazione di sé: cosa mi ha portato fin qui, quali sono i blocchi e le difficoltà che riscontro nella mia vita, in qualsiasi ambito (lavorativo, sportivo, scolastico, relazionale), cosa desidero.
Pian piano, l’immersione in questo flusso intimo e inesplorato, lascia emergere un racconto che assume un sentire sempre più profondo, trasformandosi in esperienza.
L’esplorazione di sé oscilla da un piano verbale ad uno esperienziale, secondo una specificità del tutto singolare, strettamente connessa alla persona, alla sua unicità e ai possibili strumenti utili per la stessa in questo cammino di consapevolezza: dal respiro alla mindfullness, da tecniche a mediazione artistica a quelle di drammatizzazione.
In questa traversata in mare aperto, la persona varca la soglia del conosciuto, riscopre in un corpo abitato il proprio abitante: i suoi comportamenti, i suoi pensieri e le sue emozioni emergono, e con essi la possibilità di una loro gestione, sperimentando nuove vie e nuovi ruoli, per divenire pienamente se stessa.